venerdì 24 giugno 2022

DIETRO LE QUINTE DI... "MISTER NOIR" DI SERGIO RILLETTI - 2^ Puntata: QUESTIONE DI STILE

Salve a tutti!... Nella prima puntata vi ho parlato di Mister Noir, delle sue caratteristiche principali, e della sua forte propensione all’ironia (CLICCA QUI). Ora vi racconterò com’è nata quest’idea e di come lo stile di Mister Noir, dotato di una fortissima personalità, influisca sullo stile dell’intera serie.

Com’è noto, l’immaginazione non ha limiti, e quindi può capitare che due generi si incontrino determinando ciò che viene definita contaminazione; come il celebre poliziesco fantascientifico Blade Runner di Philip K. Dick o come, estendendone il significato, le trasposizioni di fumetti in film live action (ovvero con attori in carne e ossa), come quelle supernote dei supereroi americani o, più recentemente, quella di Diabolik firmata dai Manetti Bros.

Ma dato che la fantasia non ha confini, come fosse un unico luogo abitato dai personaggi di tutte le storie immaginate e immaginabili da te e da altri, può anche capitare che un’idea ti venga in mente guardando qualcosa che non ha niente a che fare con quello che poi realizzerai.

Infatti verso la fine del 2001, vedendo una scena insolitamente umoristica della soap opera CentoVetrine, l’espressività della protagonista, Serena Bonanno, mi ricordò quella di Diana Rigg, la protagonista femminile di un telefilm molto divertente che vedevo quand’ero bambino, Agente speciale, e mi venne voglia di creare una mia versione letteraria di quel telefilm; ma non trovando alcun attore che somigliasse a Patrick Macnee, la controparte maschile di quella serie, abbandonai subito l’idea.

Tuttavia, in quel periodo collaboravo con M-Rivista del mistero, diretta dal lungimirante Andrea Carlo Cappi, e quando, un anno dopo, alla fine del 2002, fu annunciato che il 2003 sarebbe stato l’Anno Europeo della Disabilità, decisi di celebrarlo creando una serie di racconti con il primo eroe disabile seriale della Storia della letteratura italiana, protagonista di thriller umoristici.

E per farlo decisi di riprendere la mia idea iniziale, riproponendo quindi la briosità del telefilm Agente speciale - con i due arguti protagonisti che non sembravano prendere nulla sul serio -, ma in un contesto completamente diverso.

E così nacque per M-Rivista del mistero la serie di racconti Le avventure di Mister Noir, con Mister Noir ed Elena Fox che, con il loro umorismo garbato, erano destinati a influenzare lo stile dell’intera serie, in cui - nonostante la presenza di cattivi veramente cattivi - non c’è niente di disturbante, né nel linguaggio dei personaggi né nelle descrizioni delle immagini.

Sì, certo, l’umorismo di Mister Noir spesso disturba gli altri personaggi… ma questo è un altro discorso.

Uno stile pulito e scanzonato che, indipendentemente dai temi trattati, rende inevitabilmente omaggio anche alla comicità dei film con Bud Spencer & Terence Hill.

Rimaneva però un punto fondamentale nella creazione di Mister Noir: la sua tipologia di disabilità.

Inizialmente pensai di farlo paraplegico, ovvero paralizzato agli arti inferiori ma con una perfetta padronanza di quelli superiori - come il celebre Robert Ironside interpretato da Raymond Burr -, ma, dopo una ponderata riflessione, decisi che era meglio se fosse stato affetto da tetraparesi spastica, in modo da potermi liberamente ispirare a me stesso.

Un connubio tra me e Mister Noir che, nel corso degli anni, è diventato sempre più forte, con una serie di avventure, che trovate nel mio libro Mister Noir (Oakmond Publishing), in cui, a volte, fantasia e autobiografia si fondono tra loro!... Ma, di questo, ne parleremo più diffusamente nelle prossime puntate!

CONTINUA…

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@Sergio Rilletti, venerdì 24 giugno 2022

 

venerdì 17 giugno 2022

DIETRO LE QUINTE DI... "MISTER NOIR" DI SERGIO RILLETTI - 1^ Puntata: CHI E' MISTER NOIR?

Salve a tutti!... Mi chiamo Sergio Rilletti, e la mia passione per la scrittura creativa - che si snoda tra racconti, opere di non-fiction, e poesie - mi aveva portato per anni a definirmi, autoironicamente, scrittore tuttofare; anche se, in effetti, da un po’ di tempo sono noto soprattutto come “il biografo di Mister Noir”, che ora è protagonista di un’antologia di racconti e romanzi brevi, intitolata proprio Mister Noir, scritta dal sottoscritto ed edita da Oakmond Publishing.

Da quando è uscito questo libro ci sono state diverse recensioni, e io stesso ho rilasciato diverse interviste al riguardo, sia sui giornali sia sui web-magazine, che ho riunito in un apposito articolo di presentazione (CLICCA QUI).

Tuttavia, c’è un aspetto che manca, che neanch’io ho finora affrontato: il Dietro le quinte di questo mio libro, ovvero cosa si cela dietro la creazione di ogni singolo racconto. Eh sì, perché, spesso, la stesura di una storia di fantasia è interconnessa con ciò che capita all’autore nella realtà, che può influire sull’alterazione della trama.

Ma innanzitutto, in questa puntata introduttiva, è giusto partire da una domanda fondamentale: Chi è Mister Noir?

Mister Noir è un geniale investigatore privato, affetto da tetraparesi spastica - e quindi, per pura combinazione, affetto del mio stesso tipo di disabilità -, che vive e opera a Milano, e che è assistito da due donne: Consuelo Gomez, una domestica filippina con cui convive, brontolona ma tuttofare, ed Elena Fox, la sua bella e letale assistente, che lo segue nelle indagini.

Nonostante il suo handicap, che lo costringe sulla carrozzina e gli crea qualche problema di articolazione nei movimenti e nel linguaggio, non è né paralizzato né muto. Anzi, ha un forte senso dell’umorismo, a tutto campo, col quale spiazza i suoi interlocutori e fa spazientire di continuo sia Consuelo Gomez sia il commissario Cordieri, che spesso incontra nel corso delle indagini.

Insomma, Mister Noir ha sì dei problemi ma non se ne fa, gettandosi a capofitto nella vita e nei casi più intricati.

Detesta il bullismo, le ingiustizie, e l’omertà, a qualsiasi livello, contro cui reagisce sempre in maniera piuttosto decisa; in compenso, però, entra in empatia con i bambini, verso i quali si intenerisce.

Guida con disinvoltura una possente carrozzina elettrica e, all’occorrenza, un furgone nero super-attrezzato, che, da autentico uomo d’azione qual è, usa anche in modo improprio.

C’è qualche perplessità sul fatto che Mister Noir possa chiamarsi veramente così, ma, a chiunque osi chiedergli il suo vero nome, con un cipiglio che ne rimarca l’assoluta ovvietà lui risponde: “Mister!”.

Le sue avventure, come vedremo nelle prossime puntate, spaziano in diversi generi e sottogeneri del thriller, partendo sicuramente dall’hard boiled, che ha come protagonisti i detective privati, ma comprendendo, tra gli altri, anche il fantastico e lo spionaggio.

Io mi vanto di essere il suo biografo sin da quel lontano Sabato 16 Ottobre 2004, quando, in una memorabile serata all’Admiral Hotel in compagnia di Andrea G. Pinketts e Andrea Carlo Cappi, presentai la sua prima avventura, La vendetta dell’uomo che non era mai nato, che avevo scritto per un numero di M-Rivista del mistero.

Già, io sostengo di essere il suo biografo, ma, nonostante ciò, alcune persone - riconoscendomi perfettamente nel mio personaggio - sostengono che io sia il suo alter ego. Uno dei tanti misteri che avvolgono me e Mister Noir!... Ma, di questo, ne parleremo più diffusamente nelle prossime puntate!

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@Sergio Rilletti, venerdì 17 giugno 2022