lunedì 11 settembre 2023

PAROLA DI SCRITTORE (2x01): MyLife - IO E IL PICCOLO TUFFATORE (Un racconto autobiografico inedito - Scritto per Radio Skylab)

Salve a tutti, e Benvenuti alla prima puntata di questa seconda stagione di Parola di Scrittore!... Oggi vi racconterò una vicenda che ho realmente vissuto, a  luglio, a Celle Ligure. Una storia che avevo già raccontato, brevemente, in un post su Facebook, ma che ora, per la prima volta, narrerò in versione integrale, con particolari inediti mai raccontati prima. Una storia che invito tutti i ragazzi, ma anche gli adulti, ad ascoltare attentamente.

Celle Ligure, venerdì 14 luglio 2023, ore 18.30 circa

Era una giornata di pieno sole, e io stavo andando, con la mia carrozzina elettrica, sulla passeggiata lungomare; mi trovavo all’altezza della spiaggia libera e dei Piani di Celle, quando vedo un ragazzino dai capelli castani e corti abbarbicato sull’angolo in cemento che completa il parapetto d’acciaio e da cui spunta un lampione. Con la schiena appoggiata a quel lampione, diversi metri sotto di lui c’è il mare con scogli sparsi appena sotto il pelo dell’acqua, un po’ più a destra un molo costituito da altri scogli, e, a sinistra, una serie di piccole insenature scavate nella parete rocciosa sotto la passeggiata.

Il ragazzino vuole tuffarsi, e fa lo spavaldo con due o tre amici che sono già in acqua e che lo incitano a buttarsi. Lui continua a fare lo spavaldo, si vede che ci tiene proprio a fare bella figura con loro, ma non si decide a saltare. Gli amici lo scherniscono, e lui, per farsi sentire da loro, urla: “Io voglio farlo, ma mi […] addosso!”.

A questo punto una signora bionda, con marito e figlia adolescente al seguito, si ferma e tenta di farlo ragionare, dicendogli che non deve fare una cosa solo perché qualcuno gli dice di farla: il marito la deride, dicendole che dice così solo perché vorrebbe farlo lei, e incita il ragazzino a tuffarsi; e la figlia, seppur in modo poco convinto, le dice di lasciarlo fare.

Poi, l’adolescente, vedendolo ancora lì, con aria un po’ di sfida ma sempre poco convinta, gli dice: “Dài, tuffati”.

Il ragazzino urla ancora la sua incertezza, la signora gli dice che se non è sicuro non deve farlo e gli chiede se si è già tuffato da lì: lui prima risponde di sì,

(la ragazza fa notare la risposta a sua mamma),

ma poi, quando la donna gli ripete la domanda, ci ripensa e risponde di no; la signora allora gli consiglia di non farlo, io le do ragione, e la adolescente, rivolgendosi a lui, glielo fa notare.

Lui si gira di scatto verso di me, e mi nota. Mi chiede “Devo farlo?”, e io rispondo (anche con un deciso gesto di diniego con la testa): “No”.

Ma i tipi di sotto continuano a confondergli le idee, e lui si distrae. E, rivolgendosi sempre a loro, urla, per la terza volta, la sua incertezza; e, sempre in modo concitato, aggiunge: “Appena va via lei, lo faccio!”.

Ma la signora è spaventatissima, probabilmente non sente le parole del ragazzino, ed esclama: “Non voglio vedere, non voglio vedere!”; e, con marito e figlia, se ne va. Si gira ancora una volta verso il ragazzino, ma poi, con mio grande stupore, prosegue per la sua strada.

Anch’io vorrei andarmene, la situazione non è affatto piacevole, ma non voglio lascare da solo il ragazzino.

Lui si rivolge a uno dei suoi giovani incitatori invitandolo a raggiungerlo e a tuffarsi anche lui da lì, ma l’altro gli risponde che non ci pensa proprio, che è lui che vuole farlo.

Il ragazzino allora ribatte: “Appena va via lui, lo faccio!”.

Ok, penso, rimango.

Il ragazzino si mette parzialmente al sicuro, al di qua del lampione, che ora può abbracciare. Si volta di nuovo verso di me, e mi chiede: “Allora, devo farlo?”.

E io: “No”.

Finalmente scende; si avvicina a me, mi chiede come mi chiamo e quanti anni ho, io glielo dico, e lui mi saluta e si avvia per raggiungere la spiaggia. Io penso che vada a raggiungere la scala che porta alla spiaggia libera sottostante, invece lui scavalca la balaustra, e opta, questa volta sicuro di ciò che fa, per una bella discesa lungo la parete rocciosa. Mi saluta ancora una volta, e prosegue.

 

Ecco: tutto questa storia, di cui io sono solo un comprimario, dimostra, in modo assolutamente inconfutabile, che migliorare un pochino il nostro mondo è possibile: basta non farsi gli affari propri al momento opportuno!...

©Sergio Rilletti, sabato 9 settembre 2023, ore 11.45, Radio Skylab, per "PAROLA DI SCRITTORE-CINQUE MINUTI CON SERGIO RILLETTI" - Letto da Stefano Pastorino