martedì 15 novembre 2022

MyLife - TRENTACINQUE ANNI... IN DUE (Una poesia autobiografica inedita)


Trentacinque anni, e non sentirli;

e non perché siamo non-udenti!

Trentacinque anni di amicizia,

che ha trasformato la mia vita in letizia.

Trentacinque anni da quella magica sera:

da quella Estate e Festa di San Martino,

quando tu per la prima volta mi vedesti e mi rivolgesti un sorriso,

donandomi un complimento… a me molto gradito.

Da quel momento in poi non ci siamo più lasciati,

e tutti i tempi, belli o burrascosi, insieme li abbiamo affrontati.

Tu, pretendendo ogni settimana almeno tre novità,

mi hai introdotto a uno stuolo di nuove realtà,

e una vitale sicurezza, in me, hai saputo crear;

io, che in confronto a te mi sento sempre piccolino,

sono da sempre orgoglioso di essere tuo amico,

e, in un modo o nell’altro,

ho sempre cercato di starti accanto.

E non esiste un momento della giornata

in cui io non ringrazi Dio per averti incontrata;

e ogni volta che mi vieni alla mente,

tu mi sproni, e mi

rendi tutto più leggero e divertente:

anche nei momenti più bui e neri,

tu dentro di me compari,

dandomi forza e allietando i miei pensieri.

Trentacinque anni meno due giorni sono passati

da quando una macchina del tempo ho bramato,

per rivivere quel nostro primo magico momento

che io pensavo di aver sognato.

Trentacinque anni, e non manifestarli,

nonostante tutti i nostri impegni e affanni,

e, ogni volta che ti guardo,

mi sembra che me non sia passato neanche un anno.

Trentacinque anni di amicizia,

praticamente diciassette anni e mezzo a testa;

e ogni volta, per me e la mia vista,

è un motivo di gran festa.

Noi siamo due eterni giovincelli, a tutte le età:

una magia che solo una vigorente amicizia vera può crear!

 

 

©Sergio Rilletti, martedì 15 novembre 2022

 

sabato 5 novembre 2022

BUON KOMPLEANNO, DIABOLIK! (Una breve biografia del Re del Terrore)


 Ormai è ufficiale: il 1° novembre scorso Diabolik ha compiuto 60 anni; anche se in effetti né lui né Eva Kant, sua compagna e complice, li dimostrano.

Un personaggio a cui sono affezionato sin da bambino e che, proprio quest’anno, ho avuto l’onore di rendergli omaggio con Ora X, una breve storia a fumetti scritta e co-sceneggiata da me, pubblicata sul numero 1/2022 de Il grande Diabolik.

Il mio rapporto con Diabolik e di come arrivai a collaborare con Il grande Diabolik, l’ho raccontato in un’intervista che potete leggere su Fronte del blog (CLICCA QUI).

Ora, per celebrare il 60° Anniversario della sua nascita, ho deciso di pubblicare una mia biografia del Re del Terrore, pubblicata nel 2006 su un numero di M-Rivista del mistero, proponendola in una versione riveduta e ampliata per l’occasione.

Quindi Buona Lettura a tutti… e Buon Kompleanno, Diabolik!



Silenzioso come un’ombra, nero come la notte. La sua calzamaglia lascia intravedere soltanto i suoi occhi maligni, grigi come lame d’acciaio. Il suo pugnale saetta nell’aria, portando morte istantanea. Il suo vero nome nessuno lo sa. Nemmeno lui. Per se stesso e per il mondo intero, lui è Diabolik, il Re del Terrore.

Vive a Clerville, dove esercita una professione poco nobile e molto redditizia: il ladro di gioielli e di diamanti!

Una vita da incallito fuorilegge, scelta da lui ma indirizzata dal destino.

Rimasto orfano e unico superstite durante un naufragio venne tratto in salvo, ancora neonato, da un gruppo di uomini che lo portarono alla cosiddetta Isola di King, uno sperduto atollo abitato esclusivamente da criminali di sesso maschile che avevano chiesto asilo a una potente Organizzazione comandata, appunto, dallo spietato King.

Cresciuto taciturno, allevato - senza particolari affetti - dallo stesso King e dagli altri criminali, solo all’età di 6 anni iniziarono a interessarsi a lui, insegnandogli a leggere e a scrivere. Lui cominciò a osservare gli uomini di King lavorare, imparando in fretta tutte le loro specialità - chimica, chirurgia plastica, ingegneria, e intaglio dei diamanti -, che gli sarebbero servite in futuro.

Visse sempre all’aperto, tenendosi in costante esercizio con nuoto, arrampicate su montagne rocciose, esplorazione di grotte… e specializzandosi nel lancio del pugnale, l’arma più silenziosa che ci possa essere. Proprio come lui.

All’età di 22 anni studiò ed elaborò un particolare tipo di maschera che riproduceva fedelmente il viso delle persone.

Intuendo che King voleva carpire i suoi segreti per poi ucciderlo, decise di precederlo, uccidendolo, e fuggì dall’isola indossando una maschera che riproduceva il volto di King, e rubandogli il tesoro. Fu in quel momento che decise di adottare il nome della pantera imbalsamata che King teneva nel suo studio: Diabolik.

Arrivato nello Stato del Deccan, in Oriente, e braccato dagli uomini di King, che volevano il tesoro, il giovane Diabolik venne soccorso dal misterioso Ronin, che lo prese in simpatia e lo iscrisse a una scuola per criminali al suo servizio. Qui, seguendo i duri insegnamenti del maestro Chang, imparò a lottare, a cavarsela da solo in situazioni impreviste di estremo pericolo, e soprattutto… a diffidare delle persone e a essere più duro nei sentimenti.

Fu in questo periodo che elaborò la sua speciale tuta elastica che lascia scoperti, e ben in vista, solo gli occhi. E fu sempre in questa scuola che conobbe la prima donna della sua vita, Jin, una sua compagna di corso che lui credeva amica… e che invece, poi, lo tradì.

Ma tra lui e Ronin si era instaurato un rapporto speciale, e Diabolik non l’avrebbe dimenticato mai più.

Purtroppo, però, gli uomini di King lo raggiunsero anche lì e massacrarono tutti; e lui fu costretto a fuggire dal Deccan - se non per tornarci molti anni dopo per effettuare un colpo memorabile -, per rifugiarsi a Clerville, dove fa sparire Walter Dorian, un suo perfido sosia, prendendo possesso di una sua proprietà, sconosciuta allo Stato.

Ed è proprio qui, a Clerville, dove poi conoscerà Eva Kant - che al loro primo incontro gli salverà la vita -, che Diabolik si conquista il titolo di Re del Terrore.


Diabolik è diabolico, come suggerisce il nome stesso, e geniale. Non colpisce tutti indistintamente, ma ha una particolare predilezione per le persone dell’alta società che hanno raggiunto la loro posizione grazie a traffici e affari illeciti.

I suoi piani sono perfetti, tutto è studiato meticolosamente: Diabolik passa intere settimane - e a volte addirittura mesi - a studiare la vita della propria vittima, prima di agire; e, alla fine, sa tutto: di lei… e di tutti coloro che le gravitano attorno.

Gli impianti d’allarme non sono mai un problema: per quanto sofisticati possano essere, lui è sempre in grado di costruire delle attrezzature che li surclassano. Ed è perfettamente inutile tentare di inseguirlo: grazie alla sua abilità di pilota, alla sua Jaguar E-Type super-accessoriata, e ai mille tranelli che dissemina lungo le strade, riesce sempre a far perdere le proprie tracce… infilandosi in uno dei suoi innumerevoli rifugi sotterranei, invisibili a occhio umano.

Insieme a lui c’è Eva Kant, inseparabile compagna, amante, e complice. Il loro è un amore veramente eterno, di quelli che nemmeno la morte potrà mai spezzare.

Quando è il momento di entrare in azione, rapiscono o uccidono una persona particolarmente vicina alla vittima designata, sostituendosi a lei. Impossibile accorgersi della differenza: le loro maschere, che ormai Diabolik ha perfezionato, riproducono fedelmente i tratti dei visi. Così, mentre uno di loro agisce dall’interno, l’altro resta in contatto, nascosto nel rifugio, fungendo da supporto.

Impossibile prevedere i loro colpi e sventarli. L’unico che ci prova è l’ispettore Ginko, che intraprende con Diabolik delle vere e proprie battaglie d’ingegno.

Sono sessant’anni, ormai, che l’ispettore Ginko è ossessionato dalla sua cattura; più di una volta c’è riuscito, ma alla fine Diabolik viene sempre liberato da Eva Kant.

Nonostante la sua professione, Diabolik ha un valore morale assoluto: la lealtà, e, a volte, decide di intervenire, a modo suo, in soccorso di qualche persona perbene, fidandosi di lei. Fiducia che, quando è ben riposta, può generare affetti sinceri e amicizie che, in alcuni casi, perdurano nel tempo. Tra questi, Valentino detto Il Gatto, un ladro gioviale e simpatico, e Bettina, una bimba curiosa, diventata un’adolescente piena di buoni sentimenti.

Ogni tanto qualche incauto malvivente osa sfidarlo, rapendo la sua bella e amata Eva. Niente di più sbagliato: chiunque osi mettere in pericolo la sua compagna, l’amore della sua vita, muore.

Così, nonostante tutti i tentativi della polizia, gli abitanti di Clerville continuano a essere terrorizzati dalla sua presenza. E Diabolik ed Eva Kant continuano ad amarsi, ricchi e indisturbati.

©Sergio Rilletti, sabato 5 novembre 2022