domenica 23 aprile 2023

IL GEMELLO (Un racconto breve)


Ecco, lo sapevo, ora si è messo a giocare a nascondino con me. E lo fa con tenacia e passione, come se fosse una questione di vita o di morte.

Possono passare mesi, o addirittura anni, senza che consideri qualcuno di noi, come se fosse scomparso; poi, d'un tratto, un fatto insignificante e del tutto naturale gli fa balzare alla mente l'esistenza di uno di noi; e allora comincia a cercarlo, con estrema smania, temendo, giusto per usare un eufenismo, che sia  proprio scomparso.

Nel mio caso, pensate un po', il motivo scatenante che l'ha mosso a cercarmi è stato il gocciolio d'un rubinetto che perdeva; il rubinetto d'un lavabo, per giunta. Nei pressi di un water.

Tutto risale a molti anni fa, quando, da ragazzo, tutto immerso in una tempesta che il Corsaro Nero stava affrontando a bordo della sua Folgore, credeva che il gocciolio che sentiva fosse illusorio, frutto della potenza evocativa del romanzo. Poi gli venne un dubbio, alzò lo sguardo… e si accorse che il gocciolio proveniva dal soffitto.

Lo raccontò una bimba quando mi comprò a una bancarella di libri usati.

Già. Io non sono esattamente il libro del racconto, ma la bambina capì che ero identico a quello che suo zio aveva perso.

E suo zio mi aveva subito messo al sicuro. Forse troppo al sicuro, dato che non riesce più a trovarmi.

Ora sta passando in rassegna tutti i miei compagni, dedicando a ciascuno solo un fuggevole febbrile sguardo, avendo, in questo momento, in mente solo me: il mio colore e le mie dimensioni.

Ecco, si ferma. Ora mi ha visto.

Mi prende, e la sua espressione si distende in un ampio sorriso.

Mi apre, e, commosso, legge: Allo zio Emilio, sperando che questo "gemello" possa ricompensare il tuo caro libro scomparso.

 
©Sergio Rilletti, domenica 30 ottobre 2011