martedì 28 maggio 2019

PAROLA DI SCRITTORE (1x11): MyLife - RICORDANDO LA MIA CIVETTINA D'ORO-1^ Parte: IO E CELLE LIGURE (Un mio articolo inedito - Scritto per Radio SkyLab)

Salve a tutti!... Il 20 Maggio di due anni fa era un sabato, e il sindaco di Celle Ligure, Renato Zunino, alle ore 10.30 del mattino, decise di conferirmi la prima Civettina d’Oro della città; e me la conferì per due motivi: sia per meriti letterari, come scrittore, sia per il forte rapporto che ho, da sempre, con questa città.
Oggi ricorrono esattamente due anni da quel magico evento, e io, ringraziando ancora il sindaco Renato Zunino per la sua lungimiranza e il suo coraggio, ho deciso di ricordarlo in quattro appuntamenti, qui con voi.
La puntata di oggi, il primo di questi quattro speciali appuntamenti, è dedicato al mio rapporto con Celle Ligure; un rapporto iniziato ancora prima che io venissi al mondo, dato che i miei genitori ci andavano già in vacanza, da diversi anni.
Un rapporto che, a volte, mi ha visto anche come unico rappresentante della mia famiglia, palesandomi qui con un nutrito gruppo di amici, senza genitori.
Un rapporto che si è talmente consolidato negli anni, che ormai considero Celle Ligure la mia seconda casa: con le strade come corridoi, la passeggiata lungomare come mansarda, e una moltitudine di persone affettuose e simpatiche come coinquilini.
Un rapporto che non può essere scisso dalla mia attività di scrittore, dato che io inspiro relazioni ed espiro racconti.

Una delle cose più piacevoli della vita è proprio questa. Fermarmi a rimirar il mare.
Lo faccio spesso, quando vengo a Celle Ligure.
Mi piazzo qui, dove il mare arriva fin sotto la passeggiata, e lo contemplo; lo osservo allungarsi fino all’orizzonte, e oltre.
Il mio sguardo fluttua sulle acque, veleggia, e, sospinto dai ricordi, mi riporta al passato.

Quello che avete appena sentito è l’incipit di Una vacanza formativa, un mio racconto autobiografico che ho scritto per la rivista SuperAbile Inail, dove parlo di una vacanza particolarmente significativa per me come persona disabile e che ho voluto far iniziare e finire proprio qui, a Celle Ligure, in un affettuoso abbraccio a questa città.
Potrei fare l’intera cronistoria della mia vita vacanziera cellese, scandita dai miei vari mezzi di locomozione: prima il passeggino, poi la carrozzina manuale, e, infine, da circa trent’anni, le diverse carrozzine elettriche, sempre più moderne e sofisticate, ma non avrebbe molto senso.
Parlerò, invece, di autonomia e di libertà, e dei rapporti che ho potuto tessere, da solo, grazie a questa città priva di barriere architettoniche. Comincerò, quindi, con una prima e schematica carrellata tra le persone che ho potuto conoscere scorrazzando liberamente tra la mansarda e i corridoi di questa mia seconda casa.
I diversi gruppi di amici, che, negli anni, ho scelto di frequentare, cambiando anche compagnie e selezionando solo alcuni elementi.
E poi, i proprietari dei negozi (bancarelle comprese) e dei vari locali, che mi manifestano la loro simpatia in modi diversi, e che, all’occorrenza, a un segnale implicitamente convenuto,
(le quattro frecce della mia carrozzina che lampeggiano simultaneamente),
capiscono che devono prestarmi aiuto.
Le cameriere, simpatiche e disponibili come i suddetti proprietari, ma con le quali… mi soffermo un po’ di più!
Gli educatori, i volontari, e gli ospiti di Villa Maria Teresa, di stanza ai Piani di Celle - una splendida comunità per le persone con disabilità, un autentico fiore all’occhiello di questa città -, che non solo mi salutano con grande entusiasmo ogni volta che mi incontrano, ma vengono pure alle presentazioni dei miei libri.
I giovani e mitici scout nautici di Celle Ligure, e i relativi capi, che, dall’estate 2015 - quando, impossibilitato a guidare, decisero di allietarmi le serate uscendo con me -, non perdono occasione per salutarmi e, a volte, per chiacchierare un po’.
Le autorità e le Forze dell’Ordine cellesi, con cui ho sempre avuto un buon rapporto, anche di dialogo.
Il personale del Comune, per il quale, ormai, credo di essere diventato una sorta di cugino adottivo, che mi guarda con simpatia, aiutandomi, ogni volta che entro.
E, per concludere questa rapida carrellata con una nota un po’ folkloristica, l’abituale e fortuito incontro con “Ciao, Freccia!”, il confidenziale saluto che, da anni, un gruppo di ragazzi mi riserva ogni volta che mi incontra, per poi dileguarsi, l’istante immediatamente successivo, tra la folla e nell’ambiente.
E poi tantissime persone, di tutti i tipi, che è proprio impossibile elencare in modo esaustivo, provenienti dalle diverse realtà cellesi (turisti compresi), che mi fermano - alcuni dichiarandosi pure miei lettori - o che fermo io, per un reciproco scambio di relazioni; facendo mie le suggestive note e parole di Hey man, una delle canzoni più belle, anche se meno conosciute, di Zucchero.

©Sergio Rilletti, lunedì 27 maggio 2019, ore 17.15, Radio SkyLab, per "PAROLA DI SCRITTORE - CINQUE MINUTI CON SERGIO RILLETTI" - Letto da Stefano Pastorino

CONTINUA...

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