Salve a tutti!... Mi sembra incredibile, ma, dopo 21 anni di
amicizia con Andrea G. Pinketts, mi sono accorto di non avere una foto da solo
con lui.
Ho molte immagini video, tratte
dalle presentazioni di libri che abbiamo fatto insieme, e pure alcune foto,
dove però siamo ritratti con altri; ma una foto solo con me e lui, no, non ce
l’ho proprio.
Eppure la sera in cui ci
conoscemmo, il 27 novembre 1997, un fotografo ce la fece subito, appena
entrammo al Boulevard Café di Milano;
ma poi né io né la mia amica Federica, che fu fondamentale nel tessere i miei
primi rapporti con Pinketts, avemmo il coraggio di chiedergliela.
Io lo so che, in questo mio
ricordo, tralascerò tantissime cose, ma, pur non essendo un pittore, spero comunque
di delineare un quadro vivido di questo bel soggetto.
Innanzitutto, il mio primo incontro con Pinketts lo si deve
soprattutto a un mio errore… e alla grande disponibilità di Pinketts verso gli
altri.
Infatti, un giorno, leggendo frettolosamente
la IV di copertina de Il senso della frase
- un autentico ottovolante di giochi di parole con cui Pinketts vinse il Noir
in Festival di Courmayeur -, capii che Pinketts avesse fondato una reale Scuola dei Duri a Milano…
esattamente come Alessandro Baricco aveva fondato la sua Scuola Holden a Torino.
Così, insieme a Federica, telefonai alla Feltrinelli chiedendo informazioni; e
loro, spiegandomi che la Scuola dei Duri era in realtà un Movimento letterario,
mi diedero subito, senza neanche bisogno di chiederlo, il numero di telefono di
Pinketts!... Un fatto sorprendente, impossibile senza la sua diretta autorizzazione,
che mi dimostrò subito, ancora prima di conoscerlo, la grande disponibilità di
Pinketts verso il prossimo!
E fu così che cominciai a
frequentare il suo celeberrimo Seminario
tra Giallo e Bar, ovvero delle spassose serate culturali, di presentazioni
di libri, che conduceva assieme ad Andrea Carlo Cappi, che poi diventò il mio
mentore.
Poi, nel corso degli anni, la nostra amicizia si rafforzò;
complice anche la città di Celle Ligure dove Andrea G. Pinketts e Daniele G. Genova
fondarono un loro fan club al Charly Max,
un locale storico, chiuso solo di notte, ora ben gestito da una coppia di miei
amici.
Io andavo a trovarlo lì, da solo
con la mia carrozzina elettrica; e, anche se lui non mi capiva quando parlavo,
riuscivo comunque a comunicargli la mia stima e la mia vicinanza, che lui, con
poche parole da “duro dal cuore di meringa” - come l’aveva definito Fernanda
Pivano -, ricambiava.
Pinketts non era solo un pirotecnico autore di noir,
vincitore tra il 1984 e il 2006 di una marea di premi, e insignito di un’alta
onorificenza per meriti letterari in Francia, ma è stato anche un modello, un
coraggioso giornalista investigativo (contribuendo, tra l’altro, all’incriminazione
della Setta dei Bambini di Satana), un finto disabile e un finto barbone
(sempre per fini giornalistici), un attore, un poeta (introducendo tutti i suoi
romanzi con una poesia), e un conduttore televisivo (Videoparade, di Joe Denti,
è il programma in cui lo notai).
Inoltre ha curato L’Enciclopedia dei Serial Killers, ha
scritto una canzone per il libro/cd Liscio
assassino della Banda Putiferio, dal suo romanzo Fuggevole turchese ha tratto il musical teatrale Orco Loco, interpretato da Francesco
Baccini… col quale poi ha interpretato il film Zoe di Giuseppe Varlotta; la canzone L’acchiappanani di Baccini è ispirata all’omonimo racconto di
Pinketts, mentre Claude Chabrol avrebbe voluto trasformare il suo romanzo Il conto dell’ultima cena in un film.
E infine, Pinketts, scrisse un
racconto per me; per Capacità Nascoste – La prima antologia
diversamente thriller che curai con Elio Marracci, in cui affrontò il tema
della disabilità con grande umiltà, attraverso un thriller paradossale intitolato
Lalalalala Làlàlàlàlà, chiedendomi
più volte, anche per telefono, se andasse bene. E dedicandomelo ufficialmente,
tempo dopo, quando lo ripubblicò nel suo libro Ho una tresca con la tipa nella vasca.
Io, Pinketts, e l’inossidabile Andrea Carlo Cappi, facemmo
molte presentazioni insieme, sia di Capacità
Nascoste sia del mio libro Le
avventure di Mister Noir, sfidando, con discreto successo, persino una
serata del Festival di Sanremo!... E quando invece ero semplicemente tra il
pubblico… Pinketts trovava il modo di coinvolgermi comunque!
Ora Pinketts non c’è più, il 22 dicembre scorso l’enorme
Chiesa di Sant’Eustorgio a Milano era gremita di affetto e gratitudine. E
domenica 17 febbraio, a Ispria, gli è stato conferito, purtroppo postumo, il
Premio Mario Berrino alla Carriera; e ora è in corso una petizione on-line,
sostenuta a furor di popolo, per iscrivere Pinketts al Famedio di Milano, dove
riposano i Grandi.
E, a proposito della sua Grandezza
di spirito, non posso concludere questo mio ricordo senza citare una sua
fulminante battuta, che lui stesso amava ricordare spesso. Infatti, una sera, durante
un’intervista che gli feci al Boulevard
Café per conto dell’Agenzia giornalistica Hpress - assieme a Federica -, a
proposito della disabilità lui mi disse: “Tra me e te, il vero disabile sono
io; perché tu capisci tutto quello che dico io, mentre io ho bisogno della tua
amica per capire quello che dici tu!”.
Che dire? Davvero un Grande!
©Sergio Rilletti, lunedì 4 marzo 2019, ore 17.15, Radio SkyLab, per "PAROLA DI SCRITTORE - CINQUE MINUTI CON SERGIO RILLETTI" - Letto da Stefano Pastorino
Nessun commento:
Posta un commento