Sembrerà
incredibile, ma proprio oggi, Lunedì 1° Aprile 2019, ho ritrovato un Comunicato
Stampa che avevamo ricevuto all’Agenzia giornalistica Hpress nel maggio 2001,
ma datato, pensate un po’, 1° Aprile 3001. Ebbene sì, avete capito bene: noi, in
redazione, avevamo ricevuto un Comunicato Stampa scritto ben mille anni dopo.
L’ipotesi
dello scherzo era stata subito vagliata e scartata: i computer, appena usciti
vincitori dal titanico scontro col famigerato Millennium Bug, che avrebbe dovuto compromettere l’intero sistema informatico
internazionale, non erano stati programmati per arrivare a datare fino al 3001.
Avevamo
subito verificato, ma le altre agenzie stampa non ne sapevano assolutamente
niente; eppure l’e-mail era lì, proprio davanti ai nostri occhi, e, data la sua
indiscutibile originalità, ora ve lo ripropongo nella sua versione integrale!
Oggi, dopo una riunione svoltasi ai
vertici di Viale Mazzini, la Rai ha assunto dieci giornalisti disabili, cinque
uomini e cinque donne, a cui affidare la conduzione dei telegiornali delle tre
emittenti di Stato.
“E’ ora di finirla!” ha esordito
il presidente Zappinga. “Per troppi secoli la nostra azienda ha badato a
tutelare i suoi abbonati normodotati dalla visione dei nostri connazionali
disabili. Lasciamo la paura del diverso agli autori di fantascienza, noi ci
occupiamo di pari opportunità!” Il presidente Zappinga ha poi rincarato: “La
Storia parla chiaro. La vicenda accaduta mille anni fa, nei lontani 10 e 17
maggio 2001, in cui Adriano Celentano, un noto showman di quel tempo, ha dovuto
- dopo un infortunio avvenuto in diretta televisiva - condurre il suo
spettacolo [125 milioni di caz..te,
ndr] su una sedia a rotelle, dimostra, in maniera assolutamente inconfutabile,
che le persone disabili non solo possono condurre i varietà, ma, a maggior
ragione, anche i dibattiti e i telegiornali!”.
Roma, 1 aprile 3001
Le
ultime parole del suddetto Comunicato Stampa, che ovviamente all’inizio eravamo
propensi ad archiviare come banale scherzo, ci avevano fatto aprire gli occhi
sulla sua veridicità.
Effettivamente,
in quelle due memorabili serate, il molleggiato aveva parlato seriamente,
scherzato, cantato, e ballato… molleggiandosi
su una vera e propria sedia a rotelle!
Celentano aveva abbattuto le barriere culturali non parlando di disabilità, ma mostrandola nella sua forma più spettacolare.
Celentano aveva abbattuto le barriere culturali non parlando di disabilità, ma mostrandola nella sua forma più spettacolare.
Spettacolare,
sì, come sinonimo di “qualcosa di affascinante”. Affascinante come un balletto,
con tanto di splendide ballerine, che il conduttore - pur avendo solo pochi
giorni di esperienza e di dimestichezza come persona disabile - ha saputo
rendere bene, in modo vivo e divertente. Divertente come un’elucubrazione
cerebrale o un’impennata d’ingegno, che, se associate a un discorso portante,
mantengono sempre all’erta l’attenzione dello spettatore.
Elucubrazioni
cerebrali e impennate d’ingegno, due doti fondamentali per condurre, in maniera
accattivante, un dibattito o un telegiornale. Due doti fondamentali il cui
epicentro si trova nella testa, non nei piedi.
Certo,
Celentano era stato costretto a
condurre su una sedia a rotelle a causa di un infortunio, di cui, peraltro, tutti
i telespettatori erano stati testimoni; ma, proprio per questo, le sue performance hanno un valore assoluto;
perché, in caso contrario, saremmo stati costretti a catalogarle, e a
relegarle, nella pur sublime arte della fiction.
Invece,
qui, di finzione non ce n’era proprio stata, e Adriano Celentano aveva condotto
le ultime due puntate di quel suo programma da persona con disabilità. E, come
dirà il presidente Zappinga tra circa mille anni, questo è un fatto
assolutamente inconfutabile!
E
se lo sosterrà nel 3001 il presidente Zappinga, il cui nome è già tutto un
programma, possiamo anche crederci e, magari, attivarci per anticipare un po’ i
tempi!...
Buona
Riflessione, e Buon Pesce d’Aprile, a tutti!
©Sergio Rilletti, lunedì 1° aprile 2019, ore 17.15, Radio SkyLab, per "PAROLA DI SCRITTORE - CINQUE MINUTI CON SERGIO RILLETTI" - Letto da Stefano Pastorino
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