Quello che state per leggere è il primo
scoop preistorico della storia del Quarto Millennio.
In
questi giorni la nostra redazione [della Agenzia giornalistica Hpress] è stata
preda di un’autentica fibrillazione. Sembrerà incredibile, ma abbiamo ricevuto
un Comunicato Stampa datato 1° Aprile 3001.
L’ipotesi
dello scherzo è stata subito vagliata e scartata: i computer odierni, appena
usciti vincitori dal titanico scontro col famigerato Millennium Bug, non sono
stati programmati per arrivare a datare fino al 3001.
Abbiamo
verificato, e a Viale Mazzini non ne sanno assolutamente niente; eppure il fax
è qui, proprio davanti ai nostri occhi, e, data la sua indiscutibile
originalità, ve lo riproponiamo nella sua versione integrale!
Oggi, dopo una riunione svoltasi ai
vertici di Viale Mazzini, la Rai ha assunto dieci giornalisti disabili, cinque
uomini e cinque donne, a cui affidare la conduzione dei telegiornali delle tre
emittenti di Stato.
“E’ ora di finirla!” ha esordito
il presidente Zappinga. “Per troppi secoli la nostra azienda ha badato a
tutelare i suoi abbonati normodotati dalla visione dei nostri connazionali
disabili. Lasciamo la paura del diverso agli autori di fantascienza, noi ci
occupiamo di pari opportunità!” Il presidente Zappinga ha poi rincarato: “La
Storia parla chiaro. La vicenda accaduta mille anni fa, nei lontani 10 e 17
maggio 2001, in cui Adriano Celentano, un noto showman di quel tempo, ha dovuto
- dopo un infortunio avvenuto in diretta televisiva - condurre il suo
spettacolo [125 milioni di caz..te]
su una sedia a rotelle, dimostra, in maniera assolutamente inconfutabile, che
le persone disabili non solo possono condurre i varietà, ma, a maggior ragione,
anche i dibattiti e i telegiornali!”.
Roma, 1 aprile 3001
Le
ultime parole del suddetto Comunicato Stampa, che all’inizio eravamo propensi
ad archiviare come banale scherzo, ci hanno fatto aprire gli occhi sulla sua
veridicità.
Effettivamente,
le due performance di Adriano Celentano
hanno fatto Storia.
In
quelle due memorabili serate, il moleggiato ha parlato seriamente, scherzato,
cantato, e ballato… molleggiandosi su
una vera e propria sedia a rotelle!
Celentano ha abbattuto le
barriere culturali non parlando di disabilità, ma mostrandola nella sua forma
più spettacolare.
Spettacolare,
sì, nel senso di “qualcosa di affascinante”. Affascinante come un balletto, che
il conduttore, pur non avendo tutti gli anni di esperienza e di dimestichezza
di una persona disabile, ha saputo rendere piuttosto bene, in modo vivo e
divertente. Affascinante come un’elucubrazione cerebrale, un’impennata
d’ingegno, che, se associate ad un discorso portante, mantengono sempre
all’erta l’attenzione dello spettatore.
Elucubrazioni
cerebrali e impennate d’ingegno, due doti fondamentali per condurre, in maniera
accattivante, un dibattito o un telegiornale. Due doti fondamentali il cui
epicentro si trova nella testa, non nei piedi.
Certo!,
Celentano è stato costretto a condurre su una sedia a rotelle a causa di un
infortunio - di cui, peraltro, tutti i telespettatori sono stati testimoni; ma,
proprio per questo, le sue performance
hanno un valore assoluto; perché, in caso contrario, saremmo stati costretti a
catalogarle, e a relegarle, nella sublime arte della fiction.
Invece,
qui, di finzione non ce n’è stata, e Adriano Celentano ha condotto le ultime
due puntate del suo programma da persona disabile. E, come dirà il presidente
Zappinga tra mille anni, questo è un fatto assolutamente inconfutabile!
E
se lo sosterrà il presidente Zappinga, il cui nome è tutto un programma,
possiamo pur crederci!
©Sergio Rilletti, 2001
Nessun commento:
Posta un commento