Se questo fosse un
racconto, Natale sarebbe un personaggio “antico”, d’altri tempi, un nonno
istituzionale, il papà di tutti, un papà talmente buono e anziano che tutti
chiamerebbero affettuosamente babbo.
Ma
questo è un articolo, non un racconto, e il Natale in questione non è un
illustrissimo signore con la lunga e folta barba bianca, bensì la festa
dell’anno per antonomasia, quella che unisce atei e cristiani in un’apoteosi di
bontà, culinaria e sentimentale.
E’
impossibile, nonché deprecabile, non essere buoni a Natale. A Natale bisogna essere buoni!, come
recita un ferreo articolo della nostra Costituzione morale, che spolveriamo
ogni anno in occasione delle animose pulizie prenatalizie.
Nel
periodo natalizio, infatti, si respira un’aria serena, con le luminarie che
(non essendo guaste) illuminano le città a festa.
Il
televisore stesso sprizza bontà da tutti i pixel: le emittenti trasmettono pace
a ritmo di serafici jingle natalizi;
i personaggi, riuniti in grandi gruppi, si impegnano in simpatici e commoventi
auguri canori; persino i messaggi pubblicitari ti inducono ad acquistare un
bene per il bene altrui.
A Natale bisogna essere buoni!,
non c’è niente da fare! Tutti ci
sentiamo più propensi ad abbandonare le promesse da marinaio per abbracciare
quelle da scout.
In
questo periodo ci sentiamo tutti più uniti, e auguriamo serenamente Buon Natale
a chiunque, anche a chi non conosciamo.
E
augurare Buon Natale non è come augurare Buongiorno o Buonasera, è qualcosa di
molto più forte, qualcosa che trascende da ognuno di noi e che ci unisce per un
lungo (e determinato) tempo. Siamo tutti permeati da una strana forza magica
che ci permette di affrontare gli stressanti e laboriosi giorni dei
prefesteggiamenti con una certa serenità. E quando finalmente arriviamo alla
mattina del 25 dicembre, ci sentiamo tutti beati, desiderosi di trascorrere la
più gioiosa festa di compleanno, in compagnia di tutti i nostri familiari e
parenti, facendo il giusto onore al festeggiato. Una festa di compleanno dove
il festeggiato è invisibile, ma che è presente in ogni casa e che è tutto
contento per come ci stiamo comportando.
Poi,
il 6 gennaio arriva quella befana della Befana che, oltre a tutte le feste, si
porta via pure la strana forza magica che ci aveva pervaso per tutto il periodo
natalizio, lasciando con un palmo di naso il nostro festeggiato.
Sì.
Perché il 25 dicembre è il Suo compleanno, ma poi, Lui, rimane con noi per
tutto l’anno.
Buon
Natale a tutti!
©Sergio Rilletti, 1999
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