domenica 24 dicembre 2023

PAROLA DI SCRITTORE (2x04): BABBO NATALE E L'INVENZIONE DELLE STORIE (Un racconto - Versione per Radio Skylab)

Salve a tutti, e Benvenuti a questa puntata pre-natalizia di Parola di Scrittore!... Una puntata speciale in cui non solo vi donerò un mio racconto con protagonista Babbo Natale, ma per la quale vi ho preparato una sorpresa: una Pagina del mio blog dedicata a questa rubrica in cui potete trovare i testi di tutti i miei interventi, della prima e di questa stagione (CLICCA QUI). Tale Pagina sarà aggiornata dopo ogni puntata.

Ma, ora, lasciatevi trasportare sulle ali della mia fantasia di scrittore col racconto intitolato Babbo Natale e l’invenzione delle storie.


Era una notte di Natale di tanto tempo fa, e la casa di Babbo Natale era in pieno fermento. Era una casa enorme, molto più grande di quanto possiamo mai immaginare, e piena di colore. Tantissimi elfi, gnomi, e folletti lavoravano senza sosta; era la vigilia di Natale, e dovevano impacchettare ancora moltissimi doni: trenini, bambole, pupazzi, libri!… Niente giocattoli violenti, però: niente regali che riproducessero armi o lotte, ma solo doni che alimentassero l’armonia e la voglia di stare insieme. Se ti scambi una bambola, ti fai una tenerezza, era solito dire Babbo Natale, ma se ti scambi un pugno, ti fai solo del male!

Lui, quella notte, avrebbe fatto il giro delle case di tutto il mondo, a bordo della sua slitta volante trainata dalle sue velocissime renne, a consegnare i regali ai bambini.

Oh, già! Era un po’ stanco, ma doveva comunque farlo: ogni promessa è debito!

Babbo Natale era sicuro che i suoi aiutanti avrebbero preparato tutto in tempo; tuttavia era accigliato: c’era qualcosa che gli sfuggiva!

Ma cosa?

Sì, certo: tutti sapevano che quella notte lui sarebbe arrivato, così come ciascuno sapeva che non l’avrebbe visto; tutto questo avrebbe unito gli uomini per quella notte, ma lui voleva donare loro qualcosa di speciale, qualcosa che li unisse per tutti i giorni dell’anno!

Stava camminando, tenendosi il mento con una mano, quando Sparky, il suo folletto di fiducia, gli si parò davanti e gli mostrò un gigantesco sacco di sale su un altrettanto gigantesco carrello rosso spinto da un folletto e trainato da un altro. “Allora, capo, questo sarebbe il sale da mettere nelle zucche degli adulti! Vuole provare a mettercelo anche quest’anno?” gli domandò, intendendo con zucche le teste, e con sale un po’ di saggezza.

Oh, no! Ormai ci ho rinunciato! Gli adulti non vogliono avere molto sale in zucca, e io non voglio più sprecarlo!” rispose Babbo Natale. “Occorre un’altra cosa!... Ma cosa?

In quel momento arrivò Folly, la figlioletta di Sparky, che tutta saltellante esclamò: “Papà, papà; ho una bellissima storia da raccontarti!”.

“Aspetta un momento: non vedi che sto lavorando?!”

“Ma questa è una storia bellissima, piena di personaggi e di paesaggi! Me l’ha raccontata Nerino!”

Babbo Natale inclinò la testa verso di lei, e disse: “Nerino? E chi è Nerino?”.

Sparky tentò di intromettersi. “Capo, avremmo un po’ di fretta! Manca poco alla mezz…”

“Aspetta un momento, Sparky: non vedi che sto lavorando?!” lo interruppe bruscamente Babbo Natale. Poi, calmo, si rivolse di nuovo a Folly. “Allora, chi è Nerino?”

“E’ un mio amico che abita molto lontano da qui. Ci vediamo pochissimo, ma ci sentiamo molto spesso attraverso il Lungo Tunnel Sonoro. Ci raccontiamo delle storie bellissime; poi, ognuno di noi va in giro a raccontare quelle dell’altro. E questa volta Nerino me ne ha raccontata una bellissima!”

A Babbo Natale non servì sapere altro; inspirò profondamente e tuonò: “FATA DORINA!!!!!!!!!!!”.

Una piccola fata, col vestito azzurro e i capelli color del sole, si materializzò davanti a lui, sospesa nell’aria.

“Fata Dorina, questa è Folly! Fatti spiegare come si costruiscono le storie, e crea una polvere magica che permetta a tutti di inventarle!”

“Sì. Ma ci vorrà un po’ di tempo” azzardò lei, timida.

Oh, certo!” Babbo Natale consultò il suo orologio da polso. “Hai mezz’ora; poi, a mezzanotte in punto, io partirò!”

Fata Dorina si bloccò, titubante.

“Problemi?” esclamò Babbo Natale, corrugando la fronte.

“No, no. Nessuno” rispose lei. Invece, di problemi per creare una polvere magica come quella in così poco tempo, ce n’erano, eccome! Ma come si poteva negare un favore a Babbo Natale?

Così, Dorina, prese per mano Folly, e svanirono.

Babbo Natale si rivolse ai due folletti addetti al carrello con l’enorme sacco di sale, e disse: “E voi, svuotate subito quel sacco e riempitelo con la polvere magica che vi darà Fata Dorina!”.

I due folletti lo guardarono allibiti, con due occhi grandi così, ma non dissero nulla e riportarono il sacco indietro per fare il lavoro.

Babbo Natale si voltò e, tutto soddisfatto, sorrise tirandosi su il suo bel pancione.

Oh! Oh! Oh!” gongolò. Quell’anno avrebbe fatto un bellissimo regalo; non solo ai bambini, ma anche agli adulti: la polvere magica Inventa-storie!... Così, ogni persona sarebbe diventata un po’ magica e avrebbe potuto inventare una propria storia, creando personaggi e paesaggi. Ciascuna di queste storie, poi, sarebbe passata di persona in persona, di bocca in bocca, valicando cielo, mari, e monti, senza incontrare alcun ostacolo; e tutte le persone si sarebbero trovate unite dalle loro stesse storie. Per tutti i giorni dell’anno! Oh! Oh! Oh!


©Sergio Rilletti, sabato 23 dicembre 2023, ore 11.45, Radio Skylab, per "PAROLA DI SCRITTORE-CINQUE MINUTI CON SERGIO RILLETTI" - Letto da Stefano Pastorino e Martin Zanchetta


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