Salve a tutti, e Benvenuti a questa puntata pre-natalizia di Parola di Scrittore!... Una puntata speciale in cui non solo vi donerò un mio racconto con protagonista Babbo Natale, ma per la quale vi ho preparato una sorpresa: una Pagina del mio blog dedicata a questa rubrica in cui potete trovare i testi di tutti i miei interventi, della prima e di questa stagione (CLICCA QUI). Tale Pagina sarà aggiornata dopo ogni puntata.
Ma, ora, lasciatevi trasportare
sulle ali della mia fantasia di scrittore col racconto intitolato Babbo Natale e l’invenzione delle
storie.
Lui,
quella notte, avrebbe fatto il giro delle case di tutto il mondo, a bordo della
sua slitta volante trainata dalle sue velocissime renne, a consegnare i regali
ai bambini.
Oh,
già! Era un po’ stanco, ma doveva comunque farlo: ogni promessa è debito!
Babbo
Natale era sicuro che i suoi aiutanti avrebbero preparato tutto in tempo;
tuttavia era accigliato: c’era qualcosa che gli sfuggiva!
Ma cosa?
Sì,
certo: tutti sapevano che quella notte lui sarebbe arrivato, così come ciascuno
sapeva che non l’avrebbe visto; tutto questo avrebbe unito gli uomini per
quella notte, ma lui voleva donare loro qualcosa di speciale, qualcosa che li
unisse per tutti i giorni dell’anno!
Stava
camminando, tenendosi il mento con una mano, quando Sparky, il suo folletto di
fiducia, gli si parò davanti e gli mostrò un gigantesco sacco di sale su un
altrettanto gigantesco carrello rosso spinto da un folletto e trainato da un
altro. “Allora, capo, questo sarebbe il sale da mettere nelle zucche degli
adulti! Vuole provare a mettercelo anche quest’anno?” gli domandò, intendendo
con zucche le teste, e con sale un po’
di saggezza.
“Oh, no! Ormai ci ho rinunciato! Gli
adulti non vogliono avere molto sale in zucca, e io non voglio più sprecarlo!”
rispose Babbo Natale. “Occorre un’altra cosa!... Ma cosa?”
In
quel momento arrivò Folly, la figlioletta di Sparky, che tutta saltellante
esclamò: “Papà, papà; ho una bellissima storia da raccontarti!”.
“Aspetta
un momento: non vedi che sto lavorando?!”
“Ma
questa è una storia bellissima, piena di personaggi e di paesaggi! Me l’ha
raccontata Nerino!”
Babbo
Natale inclinò la testa verso di lei, e disse: “Nerino? E chi è Nerino?”.
Sparky
tentò di intromettersi. “Capo, avremmo un po’ di fretta! Manca poco alla mezz…”
“Aspetta
un momento, Sparky: non vedi che sto lavorando?!” lo interruppe bruscamente
Babbo Natale. Poi, calmo, si rivolse di nuovo a Folly. “Allora, chi è Nerino?”
“E’
un mio amico che abita molto lontano da qui. Ci vediamo pochissimo, ma ci
sentiamo molto spesso attraverso il Lungo Tunnel Sonoro. Ci raccontiamo delle
storie bellissime; poi, ognuno di noi va in giro a raccontare quelle dell’altro.
E questa volta Nerino me ne ha raccontata una bellissima!”
A
Babbo Natale non servì sapere altro; inspirò profondamente e tuonò: “FATA
DORINA!!!!!!!!!!!”.
Una
piccola fata, col vestito azzurro e i capelli color del sole, si materializzò
davanti a lui, sospesa nell’aria.
“Fata
Dorina, questa è Folly! Fatti spiegare come si costruiscono le storie, e crea
una polvere magica che permetta a tutti di inventarle!”
“Sì.
Ma ci vorrà un po’ di tempo” azzardò lei, timida.
“Oh, certo!” Babbo Natale consultò il suo
orologio da polso. “Hai mezz’ora; poi, a mezzanotte in punto, io partirò!”
Fata
Dorina si bloccò, titubante.
“Problemi?”
esclamò Babbo Natale, corrugando la fronte.
“No,
no. Nessuno” rispose lei. Invece, di problemi per creare una polvere magica
come quella in così poco tempo, ce n’erano, eccome! Ma come si poteva negare un
favore a Babbo Natale?
Così,
Dorina, prese per mano Folly, e svanirono.
Babbo
Natale si rivolse ai due folletti addetti al carrello con l’enorme sacco di
sale, e disse: “E voi, svuotate subito quel sacco e riempitelo con la polvere
magica che vi darà Fata Dorina!”.
I
due folletti lo guardarono allibiti, con due occhi grandi così, ma non dissero
nulla e riportarono il sacco indietro per fare il lavoro.
Babbo
Natale si voltò e, tutto soddisfatto, sorrise tirandosi su il suo bel pancione.
“Oh! Oh! Oh!” gongolò. Quell’anno avrebbe
fatto un bellissimo regalo; non solo ai bambini, ma anche agli adulti: la
polvere magica Inventa-storie!... Così, ogni persona sarebbe diventata un po’
magica e avrebbe potuto inventare una propria storia, creando personaggi e
paesaggi. Ciascuna di queste storie, poi, sarebbe passata di persona in
persona, di bocca in bocca, valicando cielo, mari, e monti, senza incontrare
alcun ostacolo; e tutte le persone si sarebbero trovate unite dalle loro stesse
storie. Per tutti i giorni dell’anno! “Oh! Oh! Oh!”
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