E’ venerdì
sera, e sto andando in pizzeria con Guido.
Siamo
in macchina, e lui non parla.
Sì,
certo; all’inizio mi ha salutato cordialmente, ma ora non parla.
Guido è
un tipo nuovo per me.
Lo
guardo.
Lui
mi guarda, sorride, e poi torna a guardare la strada.
Guido
guida, ma non parla.
Mi
guarda, sornione. “Ti piace la musica?”
Io
dico di sì, e lui accende l’autoradio: la musica che sento non è proprio di mio
gradimento, ma è già qualcosa: è pur sempre un modo per comunicare.
“Ti
piace Britney Spears?”
Io
annuisco con entusiasmo, alludendo soprattutto ai video. Lui capisce, ed
esclama: “Carina, eh?”.
Guido
comincia a tenere il ritmo con la testa.
Perfetto,
il ghiaccio è rotto!… Ora vediamo di
trasformarlo in una gustosa granita!
Sì, perché Guido non è San Guido,
ma neppure San Vittore. E lui è un’alternativa più che auspicabile agli arresti
domiciliari, ai quali saremmo condannati io e molti altri ragazzi disabili se a
Milano non ci fosse il Servizio Tempo Libero dell’AIAS e i suoi innumerevoli
volontari, che scorrazzano da una parte all’altra della città per salvaguardare
il nostro diritto al divertimento.
Arriviamo in
pizzeria.
Monica,
una ragazza alta e mora che sembra la controfigura di Wonder Woman, ci saluta
esultando.
Ci
accomodiamo a una lunga tavolata, in cui ogni sedia è seguita da una
carrozzina. Ogni utente del Servizio è tra due volontari, e viceversa
ovviamente: reciprocamente integrati.
Monica
è di fronte a me, e deve occuparsi di Matteo, mentre io devo accontentarmi delle
attenzioni di Guido. Non è che ci sia qualcosa di male, intendiamoci, nelle
attenzioni di Guido, ma con le ragazze mi intendo meglio!
Mi
porge il menu, la main page di
qualunque ristorante e pizzeria.
Ok! Cominciamo da qui, poi
vediamo!
Indico
Pizza Impossibile, ovvero una Margherita con una quantità di ingredienti
tale che è impossibile elencare.
Guido
sgrana gli occhi. “Accidenti!… Vuoi stare leggero!”
Io
rido, in segno di autoironica solidarietà.
Monica
mi rivolge un sorriso d’intesa.
“Vuoi
la Coca?" mi chiede Guido.
“Sì.”
Guido
guarda Monica, rivolgendo lo sguardo tutt’intorno per non trascurare nessuno, e
comincia a raccontare il nostro viaggio in macchina, con tutti gli annessi e
connessi.
Monica
mi guarda e ride.
Sento
che tra noi si è stabilito un rapporto che può essere approfondito! Ma ho poco
tempo, e devo trovare il modo di attirare la sua attenzione e non perdere i
contatti!
Arriva la
pizza. Calda, fumante. Come la mia mente.
Avrei
tante cose da dire a Monica.
Le
stesse che avrei da dire a Guido.
Ma
con Monica, non so perché, mi vengono in mente meglio!
Guido
mi mostra un boccone di pizza fumante. Comincio a mangiare.
I
volontari iniziano a scherzare. Monica, con le sue occhiate furbesche e le
battute smozzicate, mi coinvolge direttamente.
C’è
una pausa. Guido guarda dall’altra parte. Ne approfitto: le chiedo cosa fa, e
scopro che Wonder Woman scrive fumetti.
Apro
di nuovo la bocca per parlare, ma Guido si volta, si scusa, e mi ficca un pezzo
di pizza in bocca. Dopo un po’ mi chiede: “Ti piace il calcio?”.
Io
faccio un’espressione un po’ perplessa, e, per le orecchie di Monica, mi
affretto ad aggiungere: “Mi piace scrivere!”.
“Scrivi?
E che cosa?” mi chiede Monica.
“Racconti.
Scrivo per una rivista.”
Monica
sgrana gli occhi. “Mi piacerebbe leggere qualcosa!”
Io
concludo. “Hai un’e-mail?”
“Sì,
certo.” E me la scrive.
Ci salutiamo,
con la reciproca promessa di scriverci.
Sono
soddisfatto. E’ stata una bellissima serata!... Guido e gli altri sono fortissimi;
e io, ne sono sicuro, da oggi ho un’amica in più!
©Sergio Rilletti, 2005
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