Se esistesse un
computer abbastanza evoluto che riuscisse a trasformare le onde cerebrali
prodotte dal mio pensiero direttamente in parole scritte, quest’articolo
l’avrei già concluso da un pezzo!
Qualcuno
magari starà pensando che io stia un po’ esagerando. Probabilmente ha ragione,
ma vi assicuro che la mia velocità di creazione è infinitamente superiore a
quella motoria, e dover adattare la velocità del mio pensiero a quella manuale
è una cosa veramente complicata! Ma adattarsi ai propri tempi è una cosa
abbastanza “normale”, anche per una persona disabile; i problemi iniziano
quando si deve adeguare la propria velocità motoria a quella intellettiva di
qualcun altro.
Quando
una persona disabile e una normodotata si incontrano, tra loro si materializza
il Grande Muro della “normalità”: la maledizione della società moderna che
suddivide le persone in categorie e le rinchiude in preconcetti standard.
Incontrando
un portatore di handicap, la persona normodotata, influenzata dall’aspetto
fisico del suo interlocutore, si scopre improvvisamente handicappata, non
connettendo più e pensando di dover ricercare il modo corretto per parlargli. La mancanza di preparazione la fa
apparire un po’ goffa, sprovveduta, e, a volte, le fa commettere un grossissimo
errore: le fa fingere di aver compreso le sue parole per non metterlo in
imbarazzo, troncando la conversazione sul nascere e ottenendo l’effetto
diametralmente opposto.
Questo
atteggiamento, però, non deve essere utilizzato dal disabile come alibi per
etichettare tutte le persone normodotate come “incompetenti”, escludendole a
priori dalla propria sfera intellettiva ed escludendosi, a sua volta, dal mondo
circostante. E’ assolutamente indispensabile, invece, superare lo sgomento iniziale e tentare di
farsi capire. In qualunque modo.
Solo
così si può sperare di “alfabetizzare” l’altro, educandolo alla pazienza e
facendogli capire che, con un po’ di impegno e di inventiva da parte di
entrambi, si può benissimo avviare un rapporto significativo e piacevole.
©Sergio Rilletti, 2004
Grande Sergio! Quasi quasi, se lo trovo subito, pubblico anche il video che documenta la tua velocità di dattilografo...
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