Non mi ricordo quanti anni avessi, ma ero piuttosto piccolo quando, in ginocchio sul pavimento della camera dei miei cugini Roberto e Valentina, ascoltavo, assieme a loro e a mia sorella, un disco, un grande 33 giri di vinile, di Giorgio Gaber.
E, tra tutte le canzoni, me ne ricordo una in particolare: Lo shampoo.
E’ incredibile come certi ricordi, in questo caso poco più d’un lampo, una sorta di ”fotogramma musicale”, ti rimangano impressi nella memoria.
Ed è ancora più sorprendente come alcuni personaggi, e certe canzoni, leghino passato, presente, e futuro tuo a quello di molte altre persone, che magari non conosci, nate pure molto prima o molto dopo di te.
Sembra incredibile, ma è proprio così. Una magica sensazione che mi ha regalato Per il Signor G… Noi ci siamo, uno spettacolo organizzzato dall’Istituto Centro Professione Musica (CPM) di Milano, fondato nel 1984 e diretto da Franco Mussida, che ha voluto fare un meritato tributo al caratteristico teatro-canzone di Giorgio Gaber, alias Signor G, a 10 anni dalla sua scomparsa.
Lo spettacolo, diviso in due parti, si è aperto con il giornalista Andrea Pedrinelli, che, attraverso un appassionato recital personale, ha dato vita a un’inesauribile fonte di ricordi, pubblici e privati, in cui il pensiero del cantautore prende vita dall’osservazione dei fatti straordinari e quotidiani della nostra realtà. Nozioni filosofiche che trovano la loro affermazione nei monologhi e nelle canzoni dell’attore, sempre sul filo dell’ironia e della rappresentazione della realtà sociale, che il pubblico in sala ha potuto assaporare dai filmati che lo vedevano protagonista.
E poi, dopo una breve introduzione dello stesso Mussida, si è aperta la seconda parte dello spettacolo: il concerto.
I tantissimi studenti del CPM di Milano, musicisti e cantanti, di diverse età, si sono alternati sul palco, presentandosi a vicenda, per dare voce e anima alle canzoni di Giorgio Gaber, creando un magico ponte tra passato, presente, e il nostro possibile futuro, attraverso esecuzioni coinvolgenti e impeccabili, che riproducevano perfettamente lo spirito di Gaber, degne di essere esportate in una turnè teatrale.
Un concerto dove, nella migliore tradizione del teatro-canzone, Alessandro Salvatori, attore e regista dello spettacolo, ha interpretato con passione alcuni monologhi del Signor G, risultando persino più convincente di certi rinomati attori che hanno recitato i medesimi pezzi in televisione.
Alla fine, Franco Mussida, ringraziando i suoi studenti per il meraviglioso spettacolo che avevano allestito, ha invitato il pubblico a riflettere sull’effettivo inestimabile valore che avevano dimostrato questi ragazzi con il loro impegno e la loro passione.
Impegno e passione che per me si erano tramutati in un’autentica infinita emozione, e moto d’orgoglio, quando sul palco era salita mia nipote, Greta Zaltieri, di appena 15 anni, cominciando a intonare L’illogica allegria.
E così, quella magica sera, tre generazioni di persone si sono ritrovate unite dalle parole di Giorgio Gaber.
Una serata che, per quanto mi riguarda, è iniziata tanti anni fa, inginocchiato sul pavimento d’una camera, con mia sorella e i miei cugini.
Una serata memorabile che fa molto onore a Giorgio Gaber e alla sua filosofia di vita, che continua ad accompagnarci con la sua arte.
Una serata il cui messaggio, parafrasando il titolo dello spettacolo, sembra proprio essere, al tempo stesso, un impegno e una solenne promessa: Caro Signor G: Noi ci siamo… e ci saremo sempre!
©Sergio Rilletti, 2013
Nessun commento:
Posta un commento